Chi siamo

lo spirito del festival

La produzione non conosce soluzione di continuità. Anche quando cessa di esistere non interrompe mai la sua azione trasformatrice dei luoghi fisici e metafisici.

Produzioni Ininterrotte niente altro intende significare se non che viviamo in un perenne e inarrestabile stato di mutamento che influenza il territorio, la nostra vita, la società e, se ciò che ci rende quello che siamo è il lavoro, il festival letterario Produzioni Ininterrotte intende celebrarlo attraverso le parole che meglio sono in grado di descriverlo. Il pensiero, bene immateriale per eccellenza, che si fa sostanza nella letteratura diviene, così, mezzo per riconsegnare un senso ai paesaggi industriali, luoghi simbolici del lavoro che l’economia ha dismesso e abbandonato.

Un festival nato a Crespi d'Adda e oggi diffuso in tutta la Lombardia.

La grafia architettonica che diventa verbo stampato su carta assume forme poetiche grazie a coloro che raccontando storie e romanzando la realtà riescono a farci calare all’interno di questi contenitori di fatica, di sudore, di dolore, di energia, di speranza e di riscatto che oggi sono vuoti e silenziosi riconsegnandoci un passato che abbiamo dimenticato e un pretesto per affermarne di nuovo il valore. In questo modo le maestose scenografie degli edifici di fabbrica diventano il palcoscenico su cui rappresentare il valore e i valori del lavoro, elemento fondativo della nostra Repubblica.

E proprio Crespi d’Adda, simbolo materiale del lavoro bergamasco, lombardo, italiano, europeo e mondiale, può e deve pretendere di essere un laboratorio sperimentale per la costruzione di una nuova identità del lavoro e di esprimere adeguatamente la profondità dei suoi ideali.

Il logo

DISEGNATO DALL'ARCHITETTO DAVIDE PAGLIARINI

L’architetto Pagliarini descrive l’ideazione.
Il logo di Produzioni Ininterrotte si sviluppa a partire da tre elementi iconici tratti dal contesto storico e culturale specifico che contraddistingue Crespi d’Adda: una cucitura, la copertura a shed di una fabbrica, un telaio per la tessitura.
La cucitura rinvia al tema del legame fisico e affettivo tra le persone ed un territorio.
La copertura a shed identifica la fabbrica.
Il telaio, oltre a rimandare alla produzione che si svolgeva nella fabbrica di Crespi d’Adda, rappresenta il tema della memoria: riannodare fili, ordire racconti, ripercorrere il filo della memoria.
I caratteri tipografici che compongono il lettering si dispongono in successione su un filo, ricordando le navette di un telaio per la tessitura.
Il lettering “produzioni ininterrotte” rappresenta le navette che tessono la trama, mentre l’ordito è rappresentato dal filo. Alcune lettere ruotano (R) o appaiono incomplete (T) o modificate (Z), trasformandosi così nei componenti di una macchina.
La linea spezzata su cui si dispone il lettering ricorda infine un segnale radio: un rimando alla trasmissione della cultura quale obiettivo primario del progetto.
Il carattere tipografico è Avenir (trad. it. “futuro”), disegnato nel 1988 da Adrian Frutiger con l’intento di ridefinire il Futura di Paul Renner in una declinazione più delicata e di facile leggibilità anche nella composizione dei testi.
Il colore istituzionale è quello delle acque del fiume Adda.

Così intendiamo fare noi: fare della cultura del lavoro e della valorizzazione del nostro patrimonio storico, materiale e immateriale, gli strumenti in grado di ridare un futuro al nostro Paese. L’Italia ha, in esse, la materia prima per la ripartenza dell’economia e per ricostruirsi un futuro ma deve, prima di tutto, ripartire dalla scuola e dalla formazione delle nuove generazioni che vanno educate ed abituate alla bellezza e al suo grandissimo valore”.
giorgio ravasio